FINANZA COMPORTAMENTALE Riconoscere i propri bias comportamentali Siamo tutti influenzati da bias nelle nostre decisioni
Siamo tutti influenzati da bias nelle nostre decisioni. Ci piace pensare che gli esseri umani siano creature razionali, ma in verità la visione della realtà e il modo in cui prendiamo decisioni sulle persone, la politica, le opportunità e, naturalmente anche gli investimenti, sono influenzati da modelli inconsci (bias) cognitivi ed emozionali, che condizionano tutti noi, portandoci a pensare e ad agire in modo irrazionale, e spesso a trarre conclusioni errate e a prendere decisioni di investimento tutt'altro che ottimali. COSA SONO I BIAS COGNITIVI? I bias cognitivi sono elementi distorsivi inconsci che intervengono nei nostri processi mentali di elaborazione e di interpretazione delle informazioni. Ce ne sono ben oltre 100 e sono assimilabili a scorciatoie mentali che ci aiutano a decifrare la realtà e a prendere decisioni rapidamente. La nostra mente ricorre a queste scorciatoie che ci consentono di agire con celerità perché se dovessimo soppesare tutte le possibili alternative ed esiti prima di prendere una decisione, ne saremmo soverchiati. Per la complessità dei mercati e la continua valanga di dati a cui siamo esposti, tendiamo ad affidarci più di quanto dovremmo a queste scorciatoie mentali nel prendere decisioni importanti, ad esempio quando vendere e comprare un investimento o come gestire il rischio. Il bias di conferma, ossia la tendenza a ignorare le informazioni che mettono in discussione o contraddicono i nostri punti di vista o le nostre opinioni, è uno di quelli frequenti nel mondo degli investimenti. Un altro è il bias di ancoraggio, ossia il continuare ad affidarsi alle stesse informazioni usate in passato per prendere decisioni, trascurando nuove informazioni. COSA SONO I BIAS EMOZIONALI? Come suggerisce l'aggettivo, i bias emozionali afferiscono alla sfera emotiva, scaturendo da fattori come l'impulso e l'intuito, che creano distorsioni nei processi cognitivi e decisionali. Gli effetti dei bias emozionali possono essere simili a quelli dei bias cognitivi e possono persino essere considerati come una sottocategoria di questi ultimi, da cui differiscono per i fattori da cui originano, che sono le nostre paure e/o i nostri desideri anziché aspetti mentali. Nel prendere importanti decisioni come investitori siamo altrettanto suscettibili ai bias emozionali che a quelli cognitivi. Ad esempio, il bias emozionale dell'avversione alle perdite, ossia la tendenza ad avvertire il dispiacere per una perdita in modo più acuto rispetto alla gioia per un guadagno equivalente, può indurre a ritardare oltremodo la vendita di un investimento con performance negativa perché si vuole evitare quel dolore, ma questo non fa altro che aggravare ulteriormente le perdite. SUPERARE I NOSTRI BIAS Acquisire consapevolezza del fatto che tutti siamo influenzati da bias quando prendiamo una decisione è il primo passo per vincerli, o quantomeno per provarci. E' quasi impossibile liberarcene completamente, ma possiamo ridurne l'impatto individuando i bias cognitivi ed emozionali a cui siamo più soggetti e lavorarci attivamente per vincere i meccanismi inconsci della nostra mente e controllare le nostre emozioni al fine di ottenere migliori risultati. Ecco alcuni esempi dei bias cognitivi ed emozionali più comuni che possono mandare fuori rotta obiettivi d'investimento di lungo termine Bias cognitivi Bias di conferma Di cosa si tratta? È la tendenza a ricercare e a notare le informazioni che confermano le nostre convinzioni, ignorando gli aspetti che le mettono in dubbio o contraddicono. Ciò succede per evitare il disagio mentale che si prova quando nuove informazioni entrano in conflitto con le nostre idee o percezioni. Quali sono gli effetti sugli investitori? Nel mondo degli investimenti il bias della conferma si manifesta ripetutamente. Gli investitori tendono infatti a ignorare le informazioni negative su determinati titoli, trascurando i segnali di avvertimento che potrebbero aiutarli a prevenire le perdite. Questo bias potrebbe inoltre indurre gli investitori a ignorare le informazioni che corroborano punti di vista differenti e perdere opportunità interessanti. Bias di ancoraggio Di cosa si tratta? L'ancoraggio è la tendenza a fare un affidamento eccessivo sulle prime informazioni che si ottengono, con ricadute potenzialmente significative sulle decisioni prese. Una volta assimilate queste prime informazioni, il nostro cervello tende a restarvi ancorato. Quali sono gli effetti sugli investitori? Questo bias induce ad affidarsi eccessivamente alle stime originarie anche quando diventano disponibili nuove informazioni. Supponiamo, ad esempio, che l'investitore abbia stimato un utile per azione di 2 Euro per una determinata azienda per l'anno successivo; nel corso dell'anno l'azienda viene a trovarsi in difficoltà ma l'investitore potrebbe non modificare la sua stima iniziale alla luce delle sopravvenute difficoltà. Bias narrativo Di cosa si tratta? È la tendenza a interpretare le informazioni come parte di una storia più generale o di un modello, a prescindere dai dati fattuali di conferma. Quali sono gli effetti sugli investitori? Gli investitori tendono a trascurare le evidenze se sono affascinati dalla storia di un determinato titolo o strategia. Ad esempio, i titoli azionari più ammirati sono quelli con le storie più belle, ma tendono a essere anche i più costosi. Le storie possono affascinare ma è importante valutare tutti gli aspetti prima di prendere una decisione di investimento. Bias cognitivi Bias di eccesso di fiducia Di cosa si tratta? È la tendenza a sopravvalutare le proprie capacità, a credere di essere più astuti o più informati di quanto in realtà si sia. L'eccesso di fiducia può indurre nell'errore di equiparare la quantità delle informazioni alla loro qualità e a sentirsi più fiduciosi quando si dispone di molte informazioni anche se di qualità scadente. Quali sono gli effetti sugli investitori? L'eccesso di fiducia può indurre a sottovalutare i rischi o a sovrastimare i rendimenti attesi di un investimento. Gli investitori con questo bias tendono inoltre a vendere immediatamente un titolo che li ha delusi e precipitarsi ad acquistarne un altro di cui si sentono sicuri, esagerando anche la frequenza delle negoziazioni. Bias dello status quo Di cosa si tratta? È il bias emozionale che induce a lasciare tutto inalterato anziché apportare gli opportuni aggiustamenti al mutare delle circostanze. Gli esseri umani preferiscono generalmente lasciare le cose come stanno e questo bias potrebbe agire da freno, impedendo agli investitori di ricercare nuove opportunità quando un cambiamento potrebbe essere vantaggioso. Quali sono gli effetti sugli investitori? Gli investitori non disposti a cambiare o ad adattarsi a nuove informazioni potrebbero ritrovarsi con portafogli inadeguati alla loro situazione, magari mantenendo un vecchio investimento non più idoneo per il mutato contesto di mercato. Effetto possesso Di cosa si tratta? L'effetto possesso induce ad attribuire un valore eccessivo a ciò che già si possiede per il semplice fatto di possederlo. Se il bias del possesso esistesse, il prezzo di acquisto che le persone sarebbero disposte a pagare sarebbe uguale al prezzo di vendita che sarebbero disposte a incassare, il che si verifica raramente. Quali sono gli effetti sugli investitori? Si potrebbero mantenere titoli in perdita o non più adatti alle circostanze, anziché venderli, in ragione del valore eccessivo attribuito loro. Questo bias potrebbe inoltre far perdere agli investitori nuove opportunità, magari migliori. SCIENZE COMPORTAMENTALI IN AZIONE PIMCO sa da tempo che le conoscenze offerte dalle scienze comportamentali ci rendono investitori migliori. Per questo collabora con il Center for Decision Research della Booth School of Business dell'Università di Chicago che esprime alcune delle idee più brillanti in questo ambito. Si tratta di una partnership attraverso cui PIMCO sostiene diverse autorevoli ricerche accademiche che forniscono preziosi contributi di conoscenza sui meccanismi che presiedono ai comportamenti e alle decisioni umane.